Cosa è davvero successo quel giorno di agosto
Ho cominciato la mia avventura nel mondo dell’arte ispirandomi al libro “Alice nel paese delle Meraviglie”.
É successo tutto così in fretta e così per caso che ripensare a quei momenti mi fa sempre un pò sorridere.
La domanda che spesso mi faccio è come tutto ciò sia accaduto.
È possibile che in realtà, mentre guardavo la libreria prima della partenza in cerca di un libro da compagnia per il viaggio in treno, sia stato proprio questo testo a scegliere me, perché proprio come succede ad Alice, sono successe talmente tante cose strane da quel giorno che inizio a pensare che di impossibile non ci sia niente!
Me lo sono chiesta tante volte in questi anni e mentre sono qui che scrivo in verità me lo domando ancora!
La cosa che mi ha catturata fin da subito è la storia di questa bambina che senza accorgersene si addormenta accanto a sua sorella e intraprende questa meravigliosa avventura, fatta di sfide sempre nuove, di imprevisti, di personaggi stranissimi e di tutta una serie di peripezie.
Scorrendo le pagine diventi tu stesso partecipe di tutto ciò che le accade e viene spontaneo pensare a quanto fosse smisurata la fantasia dell’autore.
Ma andando nel profondo ci si accorge subito che Alice non è solo una favola per bambini, non è solo un susseguirsi di strani personaggi e fantastiche avventure, ma è la storia di una bambina che diventa una donna e molto probabilmente la sintonia è nata perché era ciò che stava succedendo a me.
La fantasia stava diventando realtà!
Dietro ad ogni avventura, nascosto in ogni personaggio c’è una morale profonda, una lezione di vita e sicuramente almeno una di queste peripezie è accaduta anche a te!
A questo punto è necessario fare un passo indietro e tornare con la memoria a quei giorni in cui in me avvenne un cambiamento…
Ho sempre coltivato la passione per tutto ciò che è arte, per tutto ciò che dà emozione, perché in fondo questo per me è l’arte, quello che smuove dentro, quello che ti cattura l’occhio e che poi ti entra nell’anima.
Vivo di emozioni e i miei ricordi sono sempre accompagnati da un profumo, da una sensazione…beh io di quella mattina ricordo l’euforia che precede una nuova avventura, quella chiamata a prendere con me Alice, una matita ed un taccuino, la corsa verso il treno, il profumo delle pagine e del carboncino.
Poi finalmente lì seduta in quel vagone pieno di gente era come se non ci fosse stato nessuno, c’ero solo io e quelle bellissime parole che evocavano in me l’immagine di buffi personaggi che accompagnavano questa fantastica ragazzina in un mondo incantato.
Come se le avventure di Alice fossero state anche un pò le mie ci sono state frasi e situazioni che mi hanno riportato alla memoria episodi della mia vita e spesso mi sono ritrovata a credere di avere anche io il mio Coniglio Bianco o il mio Cappellaio Matto!
Da quel pomeriggio sono trascorsi diversi anni, ma posso assicurarti che ogni volta che comincio a disegnare su una nuova tela l’emozione è sempre la stessa.
Ogni volta c’è qualcosa di nuovo, una sfumatura della quale non mi ero accorta, un concetto che mi era sfuggito.
Questo accade perché da quando ho cominciato a dipingere mi piace che a fare da sfondo ai miei disegni siano le parole dello scrittore.
Così accade che quando mi trovo davanti ad una nuova tela, apro le pagine del libro a caso ed inizio a scrivere.
Ricopiando i testi ho come la sensazione di entrare in questo meraviglioso mondo e sono con Alice mentre chiede allo Stregatto quale direzione deve prendere o non so rispondere al Brucaliffo quando le domanda “Chi sei tu?”.
Mentre sono lì che scrivo inizio a viaggiare con la fantasia ed è allora che iniziano a comparire i personaggi più bizzarri, circondati da quello che la mente mi consiglia e il cuore comanda.
Alle volte ne escono fuori quadri in bianco e nero, solo carboncino e niente altro, altre ci sono esplosioni di colore, dipende dal momento, ed ogni volta è una scoperta!
Alice mi ha accompagnata fino a qua, ci siamo tenute per mano e abbiamo viaggiato in mondi lontani senza sentire mai il bisogno di tenere i piedi per terra.
Sicuramente una delle più belle cose che mi ha trasmesso questa piccola grande ragazzina è la buona abitudine di pensare a sei cose impossibili prima di fare colazione, che ti assicuro è un ottimo esercizio!
Le mie sono quasi sempre le stesse da quando ho cominciato, ma se devo essere sincera, un paio le ho realizzate e tra queste c’è quella di aver incominciato ad intraprendere questo viaggio nell’arte. Perciò sono sempre più convinta del fatto che di cose impossibili ce ne siano davvero poche!
STAY CURIOUSER!